Club Alpino Italiano
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Le Praterie Calcifile


Frutto di Dryas Octopetala

Il consolidamento delle pietraie calcareo – dolomitiche è favorita dalla vegetazione e porta alla formazione di una cotica erbosa discontinua, formata da zolle aperte in forma di piccoli tappeti. Il principale artefice di questa fase dinamica è il camedrio (Dryas octopetala), i cui rami legnosi tappezzanti imbrigliano le pietre e creano piccole isole di vegetazione, nelle quali specie più esigenti sostituiscono progressivamente quelle pioniere. Il camedrio alpino appartiene alla famiglia delle Rosaceae, è originaria delle alte latitudini (regioni artiche), migrata nell'arco alpino in seguito all'eccezionale abbassamento della temperatura verificatosi nel corso delle glaciazioni quaternarie (circa 10'000 anni fa).

L'ambiente delle praterie calcifile è ben rappresentato e rappresenta il tessuto connettivo del giardino (si sviluppa tra, e spesso all'interno, delle varie aiuole tematiche). Caratteristiche sono le fioriture delle stelle alpine (Leontopodium alpinum), del cardo zampa d'orso (Cirsium erisithales) e del cardo tagliente (Cirsium helenoides). Si possono osservare diverse specie di campanula (Campanula cochlearifolia, C. persicifolia e C. scheuchzeri), la prunella delle Alpi (Prunella grandiflora), l'ornino (Hormineum pyrenaicum), e l'asteroide salicina (Buphtalmum salicifolium).


Fioritura in una prateria calcifila
 
Leontopodium alpinum
 
Campanula carnica
 
Prunella grandiflora

In questi ambienti si trovano specie vegetali ad uso medicinale. Queste piante ci ricordano lo scopo primigenio degli orti botanici: la coltivazione delle piante per studiarne le proprietà medicamentose!

Ecco alcuni esempi a titolo indicativo:

Millefoglio (Achillea millefolium)


Achillea millefolium

Il millefoglio è dedicato ad Achille, il mitico eroe greco, che utilizzava il millefoglio per curare le ferite dei compagni durante i combattimenti.

Le sue proprietà antiinfiammatorie, digestive e sedative lo rendono particolarmente ricercato. Gode anche fama di essere un’ottima emostatica e una buona cicatrizzante; un tempo veniva usato con successo in veterinaria contro la rogna delle pecore. Secondo la cultura popolare un sacchetto dei suoi semi, appeso dentro le botti, impedirebbe ai vini di alterarsi.

Vulneraria (Anthyllis vulneraria)


Anthyllis vulneraria

La vulneraria è una vivace pianta dai fiori gialli e gonfi. Il binomio latino richiama le sue proprietà curative: ha la facoltà di cicatrizzare le ferite, arrestando le emorragie e guarendo le piaghe.

Sono utilizzati i fiori (raccolti in giugno-agosto) e le foglie (raccolte in maggio-giugno) che, grazie alle loro proprietà decongestionanti e astringenti, sono utili per curare contusioni e distorsioni, scottature ed eritemi solari, ma anche ogni forma di blanda irritazione della pelle.

Eufrasia officinale (Euphrasia rostkoviana)

L'eufrasia è una specie erbacea con piccoli fiori bianchi che può raggiungere i 40 cm d'altezza. È utilizzata tutta la pianta, che una volta seccata, può essere usata come antiinfiammatorio della zona oculare, utile per decongestionare le palpebre e alleviare i sintomi delle congiuntiviti infettive.


Euphrasia rostkoviana