![]() | Gita di Scialpinismo |
DOMENICA 10 FEBBRAIO 2019
Rocchetta di Prendera (2.496 m)
Dolomiti Cadorine
Partenza | ore | 06:30 |
Dislivello salita | m | 830 |
Dislivello discesa | m | 1.370 |
Tempo di percorrenza | ore | 3 |
Difficoltà | BS | |
Esposizione salita | S | |
Esposizione discesa | N | |
Equipaggiamento | Normale da scialpinismo | |
Cartografia | Tabacco 03 Tabacco 025 | |
Trasporto | Pullman | |
Capogita | Giuseppe Perini | |
Aiuto capogita | Angelo Baldo | |
Presentazione 06 febbraio 2019 ore 21:00 |
Come gita sociale di sci alpinismo, è stata effettuata diversi anni fa e ora è il momento di riproporla, anche per i “nuovi” approdati alle pelli di foca. La Rocchetta di Prendera, delle quattro cime che chiudono a Nord L’Oltrechiusa Cadorina, è anche la più alta, sfiorando i 2.500 metri.
Si propone una traversata, con partenza dalla Val Fiorentina, poco sotto il Passo di Staulanza a 1.663 m, all’imbocco della strada che sale al Rifugio Città di Fiume (1.918 m). Si sale agevolmente al Rifugio citato, dove un saluto a Mario e allo staff è d’obbligo prima di proseguire per Malga Prendera (2.148 m). Da qui si prende sulla destra il ripido pendio che sale tra il Becco di Mezzodì e la “nostra” cima, con esposizione Sud, per sbucare ad una forcella anonima a quota 2.417 m. Mozzafiato sarà la vista sulla conca Ampezzana con tutte le sue cime, note penso alla maggior parte dei partecipanti. Ora, per ampia cresta, si sale ad una piccola anticima e subito dopo alla cima vera e propria.
Difronte a noi sorge la mole del Pelmo e la piramide dell’Antelao. Siamo nel sistema n° 1 (Pelmo-Croda da Lago) del Patrimonio Unesco dell’umanità. Proprio sulla cima passa il confine con l’Ampezzano già prima Cadore, poi Austria e poi Italia e ora… dell’umanità, quindi di tutti!
Per la discesa, si ritorna alla forcella (il pendio diretto sotto la cima è consigliato solo con condizioni ottimali) e si scende per dolci pendii nel versante Nord, sino all’inizio del bosco e alla Malga Federa (1.816 m), dove una sosta anche qui è d’obbligo. Si imbocca la strada che, con una volata, ci porterà nel fondovalle a Campo di Sotto (Zuel) a 1.127 metri, dove ci aspetterà il pullman e l’ormai rituale III° Tempo.
Si propone una traversata, con partenza dalla Val Fiorentina, poco sotto il Passo di Staulanza a 1.663 m, all’imbocco della strada che sale al Rifugio Città di Fiume (1.918 m). Si sale agevolmente al Rifugio citato, dove un saluto a Mario e allo staff è d’obbligo prima di proseguire per Malga Prendera (2.148 m). Da qui si prende sulla destra il ripido pendio che sale tra il Becco di Mezzodì e la “nostra” cima, con esposizione Sud, per sbucare ad una forcella anonima a quota 2.417 m. Mozzafiato sarà la vista sulla conca Ampezzana con tutte le sue cime, note penso alla maggior parte dei partecipanti. Ora, per ampia cresta, si sale ad una piccola anticima e subito dopo alla cima vera e propria.
Difronte a noi sorge la mole del Pelmo e la piramide dell’Antelao. Siamo nel sistema n° 1 (Pelmo-Croda da Lago) del Patrimonio Unesco dell’umanità. Proprio sulla cima passa il confine con l’Ampezzano già prima Cadore, poi Austria e poi Italia e ora… dell’umanità, quindi di tutti!
Per la discesa, si ritorna alla forcella (il pendio diretto sotto la cima è consigliato solo con condizioni ottimali) e si scende per dolci pendii nel versante Nord, sino all’inizio del bosco e alla Malga Federa (1.816 m), dove una sosta anche qui è d’obbligo. Si imbocca la strada che, con una volata, ci porterà nel fondovalle a Campo di Sotto (Zuel) a 1.127 metri, dove ci aspetterà il pullman e l’ormai rituale III° Tempo.
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