![]() | Gita di Escursionismo |
DOMENICA 04 AGOSTO 2019
Lago Volaia
Alpi Carniche

Partenza | ore | 06:30 |
Dislivello salita | m | 600 |
Dislivello discesa | m | 600 |
Tempo di percorrenza | ore | 6 |
Difficoltà | E | |
Equipaggiamento | Normale da escursionismo | |
Trasporto | Mezzi propri | |
Capogita | Guerrino Malagola (ONCN) | |
Aiuto capogita | Santina Celotto (ONC) | |
Presentazione 30 luglio 2019 ore 21:00 |
Facile escursione panoramica all'interno del versante italiano del neocostituito Geoparco Transfrontaliero delle Alpi Carniche (www.geoparcoalpicarniche.org).
Con le auto si raggiunge Forni Avoltri e poi il rif. Tolazzi (1.350 m), dove ha inizio l'escursione. Saliremo per circa 200 metri sulla stradina con segnavia CAI n. 143, diretta al rif. Marinelli, per poi immettersi a sinistra su un’altra carrareccia che si percorre per circa 300 metri fino ad incontrare, sulla destra, l’evidente sentiero che risale il vallone tra il Monte Coglians ed il Monte Capolago, giungendo al Passo di Volaia (1.970 m), nei pressi del Rif. Lambertenghi Romanin, poco oltre il Lago di Volaia (1.951 m) oltre il quale, in bella vista si nota il rif. austriaco Wolayerseehütte. Il Passo Volaia, dove sorge il rifugio, fu teatro di combattimenti durante la prima guerra mondiale, ed attualmente segna il confine con l’Austria. Il circondario infatti è ricco di trincee e gallerie. Il rifugio venne costruito nel 1935 come ristrutturazione di un edificio militare, ed è dedicato a due Tenenti periti durante un’azione di guerra sul passo.
Oltre a questi aspetti di storia recente, l'area è di importanza internazionale dal punto di vista geologico per l'affioramento della Scogliera Devoniana del Monte Coglians formatasi tra i 416 e 460 milioni di anni fa. Michele Gortani, noto geologo e geografo friulano, ai primi del novecento aveva scoperto e studiato le oltre 500 specie fossili di coralli, stromatopore, trilobiti, gasteropodi, bivalvi e alghe della grande montagna bianca del Devoniano. Non c'è in tutta Italia e in Europa un qualcosa di equivalente di questa imponente scogliera organogena di età paleozoica. Il nucleo più rappresentativo di questo grande corpo di scogliera assai composito è costituito dal Monte Cogliàns (2.780 m), la vetta più alta della Regione e delle Alpi Carniche.
Con le auto si raggiunge Forni Avoltri e poi il rif. Tolazzi (1.350 m), dove ha inizio l'escursione. Saliremo per circa 200 metri sulla stradina con segnavia CAI n. 143, diretta al rif. Marinelli, per poi immettersi a sinistra su un’altra carrareccia che si percorre per circa 300 metri fino ad incontrare, sulla destra, l’evidente sentiero che risale il vallone tra il Monte Coglians ed il Monte Capolago, giungendo al Passo di Volaia (1.970 m), nei pressi del Rif. Lambertenghi Romanin, poco oltre il Lago di Volaia (1.951 m) oltre il quale, in bella vista si nota il rif. austriaco Wolayerseehütte. Il Passo Volaia, dove sorge il rifugio, fu teatro di combattimenti durante la prima guerra mondiale, ed attualmente segna il confine con l’Austria. Il circondario infatti è ricco di trincee e gallerie. Il rifugio venne costruito nel 1935 come ristrutturazione di un edificio militare, ed è dedicato a due Tenenti periti durante un’azione di guerra sul passo.
Oltre a questi aspetti di storia recente, l'area è di importanza internazionale dal punto di vista geologico per l'affioramento della Scogliera Devoniana del Monte Coglians formatasi tra i 416 e 460 milioni di anni fa. Michele Gortani, noto geologo e geografo friulano, ai primi del novecento aveva scoperto e studiato le oltre 500 specie fossili di coralli, stromatopore, trilobiti, gasteropodi, bivalvi e alghe della grande montagna bianca del Devoniano. Non c'è in tutta Italia e in Europa un qualcosa di equivalente di questa imponente scogliera organogena di età paleozoica. Il nucleo più rappresentativo di questo grande corpo di scogliera assai composito è costituito dal Monte Cogliàns (2.780 m), la vetta più alta della Regione e delle Alpi Carniche.
Nella foto, di Guerrino Malagola, il lago Volaia.
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