Club Alpino Italiano
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Gita di Escursionismo

DOMENICA 23 SETTEMBRE 2018

Traversata Cibiana - Perarolo

Gruppo del Bosconero

Partenzaore07:00
Dislivello salitam560
Dislivello discesam975
Tempo di percorrenzaore5
DifficoltàE
EquipaggiamentoNormale da escursionismo
CartografiaTabacco 016
TrasportoPullman
CapogitaGiuseppe Perini
Aiuto capogitaGloria Zambon
Presentazione 18 settembre 2018 ore 21:00
È una classica e facile escursione ideale per gustare i colori del bosco che cambia e l’aria tersa dell’autunno. Alcuni anni fa il CAI di Conegliano aveva già effettuata un’escursione nella zona, però puntando alla cima del Sass de Mesdì e ritorno a Cibiana.
Quest’anno vi propongo una gita meno impegnativa ma lo stesso remunerativa, che prevede la traversata da Cibiana di Cadore a Perarolo di Cadore.
Il percorso è questo: dal paese citato (1.020 m), famoso per i murales dipinti sulle vecchie case e raffiguranti i vari mestieri di una volta, si scende a quota 942 m e, oltrepassato il Torrente Rite, si sale nel bosco sino ad una bella radura, a quota 1.502 m, dove c’è la “Ciasa del Conte” (facente ora funzione da bivacco) per poi scendere a Perarolo (527 m), passando per i meravigliosi Piani di Dubiea, estesi prativi a quota 1.000 m, sospesi tra il corso del Piave a Sud e il basso corso del Torrente Boite a Nord.
Questi prati, adibiti per molto tempo a pascolo estivo, sono della comunità di Perarolo di Cadore e, in parte, sono ora ancora falciati; qui, vi sono alcuni casolari e nel lato Nord della piana, sono presenti una chiesetta del XVI secolo, dedicata a San Osvaldo e, nelle vicinanze, ruderi di un antico abitato. Tutto questo è segno di una religiosità e di una montagna vissuta un tempo, ma che in parte lo è ancora, come ho potuto constatare passando pochi anni fa per questi luoghi. Ma il bello è che, sino ad oltre la metà del novecento, i valligiani per accedere ai loro fondi, dovevano farsi a piedi 500 metri di dislivello per un ripido sentiero dal paese di Perarolo, mentre ora, con la strada sterrata che parte dalla diga di Valle di Cadore per la Ciasa del Conte e che in parte noi percorreremo, è possibile arrivarci con trattori ed anche con fuori strada.

Noi, dopo una dovuta sosta ai Piani di Dubiea, scenderemo a Perarolo per il ripido sentiero citato, passando anche per un curioso buco dove esce dal sottosuolo dell’aria gelida e dove la leggenda narra che qui abitano le “anguane”, mitiche figure femminili dai lunghi capelli, legate all’acqua e alle sorgenti.
Perarolo fu certamente sino alla fine dell’Ottocento tra i paesi più importanti del Cadore; qui infatti arrivavano da Auronzo e dal Comelico, lungo il corso del Piave, i tronchi di abete e di larice e qui si univano con i tronchi che i boscaioli facevano scendere lungo il corso del Boite. Il legname poi, secondo il lotto marcato con segni personali dei proprietari, veniva segato in diverse metrature o tavole, che poi i famosi Zattieri, allestendo con maestria grandi colonne di zattere, facevano scendere lungo il corso del Piave, sino a Venezia.

Ma Perarolo è stato all’avanguardia nelle cronache anche perché verso la fine dell’Ottocento la Regina Margherita ha scelto di soggiornarvi per due estati assieme al giovane figlio Vittorio Emanuele, poi nei primi del novecento futuro Re. Noi, se lo volete e se abbiamo tempo, potremo visitare sia il brolo del Palazzo Lazzaris-Costantini che ospitò appunto la Regina Margherita, sia il museo sulla storia degli Zattieri allestito in una delle sue sale.

Qui la gita finisce, ma continuerà nella bella piazza del paese con il “terzo tempo” prima di salire sul pullman che ci porterà a casa.
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