![]() | Gita di Escursionismo |
26 e 27 AGOSTO 2017
Klockerkarkopf - Vetta d'Italia (2.912 m)
Alpi dei Tauri

Partenza | ore | 10:00 | sabato |
Dislivello salita | m | 860 | sabato |
m | 470 | domenica | |
Dislivello discesa | m | 1.320 | domenica |
Tempo di percorrenza | ore | 3/3.30 | sabato |
ore | 6.30/7 | domenica | |
Difficoltà | EE | ||
Equipaggiamento | Da ferrata | ||
Cartografia | Tabacco 035 | ||
Trasporto | Mezzi propri | ||
Capogita | Angelo Baldo (ASE) | ||
Aiuto capogita | Leonardo Saponaro (ASE) | ||
Presentazione 01 agosto 2017 ore 21:00 |
Escursione di due giorni ad anello nella verdeggiante Valle Aurina.
Lasciate le auto alla frazione di Casere (1.595 m), si segue il segnavia n° 13 fino ad incontrare la Lahneralm (1.986 m), da cui si gode di un’ampia veduta sulle montagne circostanti. A questo punto si risale a zig-zag un erto costone che porta al Rifugio Tridentina (2.441 m), dove pernotteremo. Per chi lo desidera, in un'ora scarsa si sale alla forcella del Picco (2.677 m), da dove la vista spazia sull'intera valle e su diversi gruppi montuosi.
Il giorno seguente si prende l’alta via della Vetta d'Italia, sentiero che prosegue in quota, con alcuni passaggi con corrimano. A quota 2.624 m dei ruderi fanno da riferimento per individuare la traccia da seguire (qui si possono lasciare gli zaini in vista della salita, piuttosto faticosa e per escursionisti esperti). Si segue una serie di cenge (alcuni fittoni permettono l’eventuale autoassicurazione) fino a raggiungere la Vetta d’Italia (2.912 m), punto geograficamente più a nord del Paese.
Ridiscesi al bivio, l'alta via porta alla "Costa del Prete", da dove si scende La Scala del Diavolo, 150 metri con ripidi scalini di legno e roccia intagliata. Più avanti si comincia a intravedere l'ex Rifugio Vetta d'Italia (2.567 m), da cui, in base ai tempi, si può salire al Passo dei Tauri (2.633 m).
Di qui, inizia la discesa verso il fondovalle fino a incrociare la strada percorsa sabato, che ci riporta alle auto.
Giro nel complesso non difficile, eccetto la salita alla Vetta d'Italia; richiede buon allenamento vista la notevole lunghezza.
Lasciate le auto alla frazione di Casere (1.595 m), si segue il segnavia n° 13 fino ad incontrare la Lahneralm (1.986 m), da cui si gode di un’ampia veduta sulle montagne circostanti. A questo punto si risale a zig-zag un erto costone che porta al Rifugio Tridentina (2.441 m), dove pernotteremo. Per chi lo desidera, in un'ora scarsa si sale alla forcella del Picco (2.677 m), da dove la vista spazia sull'intera valle e su diversi gruppi montuosi.
Il giorno seguente si prende l’alta via della Vetta d'Italia, sentiero che prosegue in quota, con alcuni passaggi con corrimano. A quota 2.624 m dei ruderi fanno da riferimento per individuare la traccia da seguire (qui si possono lasciare gli zaini in vista della salita, piuttosto faticosa e per escursionisti esperti). Si segue una serie di cenge (alcuni fittoni permettono l’eventuale autoassicurazione) fino a raggiungere la Vetta d’Italia (2.912 m), punto geograficamente più a nord del Paese.
Ridiscesi al bivio, l'alta via porta alla "Costa del Prete", da dove si scende La Scala del Diavolo, 150 metri con ripidi scalini di legno e roccia intagliata. Più avanti si comincia a intravedere l'ex Rifugio Vetta d'Italia (2.567 m), da cui, in base ai tempi, si può salire al Passo dei Tauri (2.633 m).
Di qui, inizia la discesa verso il fondovalle fino a incrociare la strada percorsa sabato, che ci riporta alle auto.
Giro nel complesso non difficile, eccetto la salita alla Vetta d'Italia; richiede buon allenamento vista la notevole lunghezza.
Nella foto, di Angelo Baldo, il panorama dalla Vetta d'Italia.
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