![]() | Gita di Fotografia |
DOMENICA 10 LUGLIO 2016
Sentiero Naturalistico del Bila Pec
Gruppo del Canin
Partenza | ore | 06:00 |
Dislivello salita | m | 800 |
Dislivello discesa | m | 800 |
Tempo di percorrenza | ore | 6 |
Difficoltà | E | |
Equipaggiamento | Normale da escursionismo | |
Trasporto | Mezzi propri | |
Capogita | Santina Celotto (ONC) | |
Aiuto capogita | Bianca Celot | |
Presentazione 05 luglio 2016 ore 21:00 |
Escursione di interesse Naturalistico, Botanico e Geologico in particolare.
Il percorso botanico del Bila Pec si sviluppa alla base della parete Sud-Ovest dell’omonimo monte (2.146 m), per una lunghezza complessiva di ca. 800 m ed un dislivello in salita di ca. 60 m con un tempo di percorrenza di ca. 1 ora.
Si prende la funivia a Sella Nevea e si arriva al Rifugio Gilberti a m 1850 di quota, posto su uno sperone roccioso di dolomia ricca di fossili di megalodonte, con un’ampia vista sulle cime del monte Canin e sul Piano di Prevala.
Tutto il sentiero è costellato dalla vegetazione tipica degli ambienti estremi di alta quota, dove i fattori limitanti sono il prolungato innevamento, il forte irraggiamento solare, la scarsità d’acqua e di suolo organico. Numerosi sono gli endemismi floristici, quali, per citarne alcuni, il Papavero delle Alpi Giulie (Papaver Julicum), il Ranuncolo di Traunfellner e la Bonarota gialla.
Lungo il percoso è possibile vedere evidenti fenomeni di carsismo superficiale (campi solcati, vaschette di dissoluzione, scanalature carsiche, etc.).
Sulla strada del rientro potremo fare una breve sosta e visitare il Fontanone di Goriuda, una cascata di trenta metri che alimenta un suggestivo laghetto alpino incastonato nella roccia.
Il percorso botanico del Bila Pec si sviluppa alla base della parete Sud-Ovest dell’omonimo monte (2.146 m), per una lunghezza complessiva di ca. 800 m ed un dislivello in salita di ca. 60 m con un tempo di percorrenza di ca. 1 ora.
Si prende la funivia a Sella Nevea e si arriva al Rifugio Gilberti a m 1850 di quota, posto su uno sperone roccioso di dolomia ricca di fossili di megalodonte, con un’ampia vista sulle cime del monte Canin e sul Piano di Prevala.
Tutto il sentiero è costellato dalla vegetazione tipica degli ambienti estremi di alta quota, dove i fattori limitanti sono il prolungato innevamento, il forte irraggiamento solare, la scarsità d’acqua e di suolo organico. Numerosi sono gli endemismi floristici, quali, per citarne alcuni, il Papavero delle Alpi Giulie (Papaver Julicum), il Ranuncolo di Traunfellner e la Bonarota gialla.
Lungo il percoso è possibile vedere evidenti fenomeni di carsismo superficiale (campi solcati, vaschette di dissoluzione, scanalature carsiche, etc.).
Sulla strada del rientro potremo fare una breve sosta e visitare il Fontanone di Goriuda, una cascata di trenta metri che alimenta un suggestivo laghetto alpino incastonato nella roccia.
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