![]() | Gita di Scialpinismo |
28 e 29 APRILE 2012
Cevedale (m 3.769)
Val di Peio
Partenza | ore | 05:00 | sabato |
Dislivello salita | m | 1.001 | sabato |
m | 1.160 | domenica | |
Dislivello discesa | m | 422 | sabato |
m | 1.797 | domenica | |
Tempo di percorrenza | ore | 4/5 | sabato |
ore | 6/7 | domenica | |
Difficoltà | BSA | ||
Esposizione salita | S | sabato | |
E/SE | domenica | ||
Esposizione discesa | S | sabato | |
E/SE | domenica | ||
Equipaggiamento | Scialpinismo da ghiacciaio (imbrago, moschettoni, cordini, piccozza, ramponi) | ||
Cartografia | Tabacco 08 | ||
Trasporto | Mezzi propri | ||
Capogita | Angelo Baldo | ||
Aiuto capogita | Lorenzo Donadi (ISA) | ||
Presentazione 24 aprile 2012 ore 21:00 |
Il Cevedale, cima classica e frequentata (prevalentemente dal Rif. Casati), presenta, dal versante est della Val di Peio, una possibilità di salita molto più remunerativa dal punto di vista sciistico, in un ambiente più selvaggio e meno conosciuto.
Quest'anno riproponiamo questa salita che, per condizioni meteo avverse, non è stata effettuata qualche anno fa. Abbiamo aggiunto, per chi ha la possibilità di partire il sabato mattina, l'eventuale salita alla Forcola, una forcella poco distante dal Rif. Larcher a quota 3.032 m. I pendii che affronteremo non sono particolarmente ripidi ma richiedono attenzione. L'itinerario di domenica si svolge in ambiente glaciale e richiede equipaggiamento ed allenamento adeguati.
Si parte in auto di buon'ora e, raggiunto il paese di Peio, saliremo per la valle omonima fino alla località di Malga Mare. Lasciate le auto, si risale un primo tratto abbastanza ripido, sci ai piedi, sulla destra della valle (sinistra orografica), fino ad affaciarsi nell'ampio vallone della Val Venezia. Si prosegue sempre mantenendo la destra con progressivo aumento della pendenza fino al rifugio (ore 2.00 circa).
Raggiunto il rifugio e alleggeriti un pò gli zaini, c'è la possibilità, tempo permettendo, di salire altri 400 m di dislivello (ore 1.30 circa) fino alla forcella della Forcola posta sopra il rifugio a quota 3.032 m. Dopo le foto di rito ritorneremo in rifugio per rifocillarci e ritemprarci.
L'indomani, dal rifugio Larcher, si sale verso il Cevedale cercando di perdere meno quota possibile. Si punta verso la morena del ghiacciaio e, successivamente, si sale un ripido pendio che consente l'immissione sulla Vedretta del Mare. In direzione nord-ovest si proseguirà su un ampio pendio con pendenze più moderate. Si inizia ora a scorgere la cima e si punta alla cresta sud, che permetterà di raggiungere la vetta (ore 3.30-4 circa). Confidando in una bella giornata, si potrà godere di un meraviglioso panorama.
Dopo la discesa, l'allegra compagnia potrà completare la giornata festeggiando con Bacco. Senza esagerare per chi deve guidare...
Quest'anno riproponiamo questa salita che, per condizioni meteo avverse, non è stata effettuata qualche anno fa. Abbiamo aggiunto, per chi ha la possibilità di partire il sabato mattina, l'eventuale salita alla Forcola, una forcella poco distante dal Rif. Larcher a quota 3.032 m. I pendii che affronteremo non sono particolarmente ripidi ma richiedono attenzione. L'itinerario di domenica si svolge in ambiente glaciale e richiede equipaggiamento ed allenamento adeguati.
Si parte in auto di buon'ora e, raggiunto il paese di Peio, saliremo per la valle omonima fino alla località di Malga Mare. Lasciate le auto, si risale un primo tratto abbastanza ripido, sci ai piedi, sulla destra della valle (sinistra orografica), fino ad affaciarsi nell'ampio vallone della Val Venezia. Si prosegue sempre mantenendo la destra con progressivo aumento della pendenza fino al rifugio (ore 2.00 circa).
Raggiunto il rifugio e alleggeriti un pò gli zaini, c'è la possibilità, tempo permettendo, di salire altri 400 m di dislivello (ore 1.30 circa) fino alla forcella della Forcola posta sopra il rifugio a quota 3.032 m. Dopo le foto di rito ritorneremo in rifugio per rifocillarci e ritemprarci.
L'indomani, dal rifugio Larcher, si sale verso il Cevedale cercando di perdere meno quota possibile. Si punta verso la morena del ghiacciaio e, successivamente, si sale un ripido pendio che consente l'immissione sulla Vedretta del Mare. In direzione nord-ovest si proseguirà su un ampio pendio con pendenze più moderate. Si inizia ora a scorgere la cima e si punta alla cresta sud, che permetterà di raggiungere la vetta (ore 3.30-4 circa). Confidando in una bella giornata, si potrà godere di un meraviglioso panorama.
Dopo la discesa, l'allegra compagnia potrà completare la giornata festeggiando con Bacco. Senza esagerare per chi deve guidare...
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