Club Alpino Italiano
Sezione di Conegliano

Social

Settimana di Alpinismo Giovanile 2011

Valle di Solda 2011

Settimana di Alpinismo Giovanile - CAI Conegliano

Pensione "Montana" - Solda

 

 Sabato 9 luglio 2011 - Arrivo al "Campo Base"

   

Il racconto di Fabio, Mirco e Pietro

Ciao a tutti! Siamo arrivati a Solda dopo ben cinque ore di viaggio, avendo anche visto parecchie auto da corsa lungo le strade dei passi dolomitici (Lamborghini, Ferrari, Bugatti, Aston Martin, ecc.). Il paesino di Solda ci è subito sembrato accogliente e isolato in mezzo alle alte montagne dell'Ortles. Abbiamo preso posto nella pensione "Montana", dopodiché ci siamo incamminati verso il centro di Solda osservando in modo particolare gli impetuosi torrenti che scendevano dai ghiacciai con le loro acque torbide. La cena è stata gustosa anche se abbiamo sentito la mancanza dell'acqua sciroppata del rifugio dell'anno scorso. Questa sera abbiamo giocato a palla testando la resistenza dei vetri delle auto parcheggiate qui fuori (!). La serata si è chiusa in bellezza con la presentazione di tutti noi.  

 

Domenica 10 luglio 2011 - Sotto il Gran Zebrù

Il racconto di Eleonora, Giulia e Arianna

Siamo le tre ragazzine del gruppo e vi raccontiamo dell'escursione di oggi che è iniziata con una passeggiata in un bosco di larici, pini cirmoli e abeti rossi. C'erano anche dei bei rododendri e tanti altri fiori che Santina ci ha illustrato per bene. Poi Franca e Livio hanno spiegato l'origine delle morene glaciali e delle rocce metamorfiche che caratterizzano questo ambiente. A dire il vero eravamo un po' distratte ma Diego ci sta ricordando che le rocce dell'Ortles sono in realtà più chiare, perché non si sono trasformate, da sedimentarie che erano. Dopo qualche fatica e incovenienti causati dalle vesciche (non si sa di quando fossero...), siamo arrivati al Rifugio del Coston a 2.661 metri. Si ammiravano il Monte Zebrù (3.740 m), il più famoso Gran Zebrù (3.859 m) e l'Ortles (3.905 m), le cime più alte del gruppo, con i loro ghiacciai tormentati. Si vedevano in lontananza i pericolosi crepacci e le seraccate. C'era anche una cascata d'acqua mossa dal vento, provocata dallo scioglimento del ghiaccio. Durante la discesa ha iniziato a piovigginare ma ci ciamo rifugiate sotto un riparo costruito per proteggere un tronco di larice, trovato sotto il ghiaccio e vissuto dal 400 al 900 d.C.. Questa sera ci aspetta la proiezione del film "Touching the void", un'avventura di due alpinisti durante una salita su ghiaccio. Ciao!

 

Lunedì 11 luglio 2011 - Sopra i 3000! - Il Dossobello

Il racconto di Simone, Patrick, Giacomo, Marco, Giovanni V.

Stamattina il sole risplendeva fin dentro le camere ... Siamo partiti quindi di buonumore in direzione della Malga dei Vitelli (2.247 m) per poi puntare alla cima del Dossobello di Fuori (2.908 m). Attraversando il bosco abbiamo intravisto uno scoiattolo e lungo il sentiero c'erano diversi larici secolari. Le mucche "alpiniste" che sono state avvistate fino ai 2.800 metri, salivano ... "a reazione"! Eravamo proprio di fronte a Sua Maestà Ortles, una visione maestosa, con l'alto scivolo di neve e ghiaccio della parete nord. Aveva anche un ghiacciaio pensile con uno spessore di quasi 100 metri! Questa volta siamo riusciti a vedere bene anche il Monte Cevedale (3.769 m) con suo gran ghiacciaio. Tutti quanti sono giunti in vetta al Dossobello di Fuori dopo più di 1.000 m di dislivello. In cima c'erano delle correnti ascensionali sorprendenti che hanno fatto decollare uno dei nostri sacchetti di carta per almeno 100 metri. Sei ragazzi ardimentosi (Simone, Patrick, Marco, Giacomo, Mirco e Pietro) sono quindi saliti fino ai 3.125 metri del Dossobello di Dentro, firmando il libro di vetta. Da lassù si vedeva perfino il Passo dello Stelvio! Immaginavamo che il rientro fosse più breve e invece alla fine siamo arrivati alla pensione Montana intorno alle 19. Durante la discesa abbiamo avuto la fortuna di vedere una bella vipera.  

   

Martedì 12 luglio 2011 - Punta Beltovo (3.325 m): là dove osano gli aquilotti

Il racconto di Andrea, Damiano, Maurizio, Alessandro

Il risveglio è stato un po' difficoltoso a causa della stanchezza per le fatiche del giorno precedente. Ma oggi, fortunatamente, era prevista una salita in funivia fino al Rifugio Città di Milano (2.581 m). Intorno a noi si stagliavano le imponenti montagne che circondano Solda. Inoltre un vento teso ci seguiva lungo i nostri passi. Giunti al Rifugio Madriccio ci siamo rifocillati facendo una breve sosta. Sfortunatamente, l'opera dell'uomo in questo caso ha deturpato il paesaggio poiché l'itinerario seguiva in parte le piste da sci e in zona erano presenti impianti di risalita. A circa 3.100 metri siamo arrivati al Passo Madriccio, da cui si vedeva la Val Martello. Da lì iniziava la salita verso Punta Beltovo di Dentro, un "monte canaglia" perché dal passo si intravvedeva solamente una falsa cima... Finalmente giunti sulla cima, abbiamo avuto una visuale che spaziava a 360 gradi. L'emozione provata ha compensato la fatica della salita ed un po' di freddo causato dal vento. Questa volta il Cevedale era ben visibile perché gli eravamo piuttosto vicini. Durante il rientro abbiamo incontrato degli yak che si abbeveravano presso un laghetto. C'erano anche dei cuccioli che giocavano fra di loro. Arrivati al Rif. Città di Milano abbiamo atteso la funivia per la discesa a valle. Questa sera scenderemo in paese per assistere ad una proiezione sul Parco Nazionale dello Stelvio. 

 

Mercoledì 13 luglio 2011 - Quando piove ...

Il racconto di Fulvio, Elena, Umberto

… ci si può fermare in paese per fare qualcosa di diverso. Stamattina siamo rimasti in albergo ma non abbiamo perso tempo ed abbiamo quindi approfittato per una lezione di topografia. C’è stata anche la possibilità di collegarsi ad Internet e di vedere, con il programma Google Earth, una panoramica tridimensionale del territorio della Valle di Solda. Abbiamo avuto una dimostrazione di come poter sovrapporre, con l’ausilio del computer, una carta topografica alla normale vista di Google Earth. Dividendoci in gruppi è stato possibile avere delle informazioni adeguate al nostro livello di conoscenza. I più esperti hanno sperimentato anche l’uso del GPS. Dopo pranzo siamo partiti con il pullman per visitare il museo “NaturaTrafoi” che si trova nell’omonimo paese. Abbiamo assistito alla proiezione di diversi filmati che avevano come tema l’ambiente del Parco Nazionale dello Stelvio. Una sezione del museo era dedicata al cervo: ci è rimasta impressa la distinzione tra corna e i palchi dei cervi, oltre ai diversi tipi di mantello in funzione della stagione. Il bramito dei cervi ci è sembrato potente. Le altre sezioni del museo riguardavano le rocce, i fiori, gli insetti e in generale la sopravvivenza in condizioni estreme. L’ultimo piano rappresentava in generale le montagne: c’era da ricostruire un puzzle dell’Ortles e Gran Zebrù con dei blocchi di gommapiuma, oltre ad un gioco che consisteva nel dover riconoscere 13 animali imbalsamati. Prima di rientrare ci siamo fermati all’albergo di Gustav Thoeni a mangiare un gelato. Questa sera è in programma un torneo di briscola.

 

Giovedì 14 luglio 2011 - I ghiacci dell'Angelo Piccolo

Il racconto di Alessio, Pietro, Fabio, Giovanni V.

Dopo il giorno di relax, ci siamo incamminati verso il Rifugio Serristori (2.721 m). Eravamo allenati e riposati e quindi la salita ci è sembrata un “gioco da ragazzi!” (più o meno per tutti). Le condizioni meteo erano un po’ instabili, ma fino al primo pomeriggio il tempo ha tenuto. Durante il tragitto c’erano tanti cardi lungo le sponde del torrente. Ma c’erano anche tante “buasse” a profumare l’aria… Dopo una pausa mangereccia al rifugio, nove intrepidi ragazzi (tra cui gli autori del diario di oggi) si sono avviati verso le nevi del ghiacciaio dell’Angelo Piccolo. Nel corso della salita sono state avvistate alcune marmotte. La zona era ricca di laghetti di origine glaciale, di color verde acqua. Il sentiero si inoltrava lungo una valletta (non quella di “Striscia”…) incontaminata e disseminata di grossi blocchi di roccia di vari colori (Gneiss). Dopo essere saliti lungo la morena, siamo giunti in corrispondenza della fronte del ghiacciaio. Una cascatella alimentava il laghetto glaciale che si trovava di fronte a noi. Scattate numerose foto, abbiamo iniziato la salita sui lati del ghiacciaio dove si trovava la neve. C’erano anche delle chiazze di neve rossa il cui colore è dovuto alle alghe. Abbiamo avvistata la pulce dei ghiacciai. Giunti a circa 3.080 metri, siamo ridiscesi, anche perché si stava avvicinando il maltempo. Rientrati al rifugio, ci siamo ricongiunti con gli altri e poi, dopo uno spuntino, abbiamo ricominciato la discesa verso Solda, indossando le mantelle per la pioggia. Questa sera ci aspetta una dimostrazione di attrezzatura alpinistica e di nodi.

 

Venerdì 15 luglio 2011 - Abbiamo fatto il solletico all'Ortles

Il racconto di Simone, Giacomo, Giovanni S., Federica, Silvia

Questa mattina eravamo circondati dalle nuvole che sprigionavano umidità e faceva anche freddo… Nonostante tutto siamo partiti un po’ più tardi per raggiungere i Rifugi Tabaretta e Payer (3.029 m). Abbiamo preso la seggiovia per arrivare al Rifugio K2. In zona c’erano molti paravalanghe per bloccare lo scivolamento della neve verso il fondovalle. Si sentivano i richiami delle marmotte (diversi fischi e quindi avviso di pericolo dal basso). Cammin facendo è uscito anche un po’ di sole. Al Tabaretta ci siamo divisi in due gruppi. I più volenterosi sono ripartiti per il Payer (Giacomo, Mirco, Pietro, Umberto e Patrick), mentre gli altri sono rimasti a giocare e fare ricerche geologiche. Chi si è riscaldato in rifugio è poi uscito a giocare a carte. Una focosa partita a briscola ragazze contro ragazzi, si è conclusa con la sconfitta immeritata delle prime. Santina ci ha fatto scoprire un’esemplare di alga fossile dopo aver rotto delicatamente una roccia, pietra contro pietra. Gigi, invece, da forzuto e arrivato per ultimo, ha spaccato del tutto la roccia lasciandoli di stucco. Il gruppo del Payer ha proseguito lungo un sentiero un po’ impervio che tagliava il ghiaione, fino a giungere sulla cresta rocciosa dell’Ortles. Girato lo spigolo i ragazzi hanno trovato una passerella di legno sospesa, con tanto di campanella. In quattro balzi sono arrivati al Payer (500 metri di dislivello in un’ora) dove Gigi ci ha offerto il Kaiserschmarren, una specie di frittata, servita con la marmellata di frutti di bosco e lo zucchero a velo. Durante la discesa abbiamo avvistato un piccolo di nocciolaia. Questa sera ci aspetta la serata degli "Oscar", la festa di fine settimana, ma di questo vi racconteremo domani…

 

Sabato 16 luglio 2011 - "La notte degli Oscar" e la Caccia al Tesoro

Il racconto di Fulvio

La serata di venerdì è stata divertente! Ad ognuno di noi è stato assegnato un soprannome che ricordava le nostre caratteristiche, emerse durante la settimana. Alcuni si sono cimentati in esibizioni canore, con testi che riguardavano il comportamento di ragazzi e accompagnatori. Grazie a Giovanni S. che aveva portato caramelle e cioccolate per tutti, abbiamo potuto fare festa anche mangiando! Siamo andati a dormire molto tardi ma l’indomani la sveglia era ritardata di un’ora… L’ultima mattinata è stata dedicata alla Caccia al Tesoro. Ci siamo divisi in gruppi da 5/6 ragazzi, ciascuno guidato da un accompagnatore. Dovevamo superare delle prove che consistevano in quiz su vari temi della montagna (flora, fauna, geologia, ecc.) ed alcune prove pratiche come ad esempio la ricerca di oggetti (sassi particolari, rami d’albero, ecc.) e la costruzione di nodi (mezzo barcaiolo e nodo a 8 infilato). Alla fine Diego ha assegnato i punteggi alle squadre e Gigi ha consegnato i premi. Per ora di pranzo sono arrivati alcuni genitori degli “aquilotti” ed hanno pranzato con noi, mentre Manfred (il gestore della pensione), intratteneva gli ospiti con i suoi abituali scherzi! Per alcuni di noi, come me, si è trattato della prima settimana di Alpinismo Giovanile: è stata una esperienza piacevole e la vorremmo ripetere. Ciao a tutti!

 

I protagonisti

Giulia Zanin
Arianna Martellini
Eleonora Campeol
Silvia Camillo
Federica Brugnerotto
Elena Meneghin
Pietro Vanzella
Andrea Pagliarin
Umberto Nardin
Leonardo Cettolin
Marco Faggion
Giovanni Vettori
Oscar Sotnyk
Giovanni Scarciotta
Alessio Steffan
Maurizio Prandin
Alessandro Spinazzé
Damiano Dall'Armi
Mirco Rosolen
Fulvio Della Giustina
Fabio Della Giustina
Patrick Agostinetto
Nicolò Bonato
Giacomo Gaborin
Simone Rosolen
Gioele Billy

Gli accompagnatori

Luigino Pase (AAG)
Santina Celotto (AAG)
Diego Della Giustina (AAG)
Livio Vertieri (AAG)

Franca Valt (ASAG)

Stefano Campeol
Alberto Campeol