![]() | Gita di Escursionismo |
DOMENICA 28 SETTEMBRE 2025
La grotta di San Lucano (1764 m)
Pale di San Lucano
Partenza | ore | 06:30 |
Dislivello salita | m | 1.000 |
Dislivello discesa | m | 1.000 |
Tempo di percorrenza | ore | 5 |
Difficoltà | EE | |
Equipaggiamento | Normale da escursionismo | |
Trasporto | Mezzi propri | |
Capogita | Marco Pagotto (334-9583608) | |
Presentazione 23 settembre 2025 ore 21:00 |
La valle di San Lucano è considerata la valle glaciale più profonda delle Dolomiti: è dominata a sud dall’Agner con la sua vertiginosa parete di 1600 m e a nord dalle Pale di San Lucano. La valle prende il nome da San Lucano, vissuto nella prima metà del V secolo, che fu vescovo di Bressanone e per un breve periodo della sua vita visse in questa grotta che domina tutta la valle.
Dalla frazione di Col di Prà si segue la carrareccia fino all’imbocco del sentiero che sale per tornanti il versante nord del Colle San Lucano; in realtà più che sentiero si seguirà una traccia ben battuta fino a un pianoro, un buon punto panoramico prima della traversata che conduce alla grotta del Santo. Quest’ultima parte è caratterizzata da un breve tratto esposto che, anche se mitigato dalla vegetazione presente, richiede piede fermo; una corda fissa metallica faciliterà la progressione. Da ultimo uno scalino che si supera con due maniglie ci consentirà di raggiungere la nostra meta. Giunti alla grotta ci si trova catapultati in un’altra dimensione, quasi surreale, e non si può che rimanere in silenzio a godere lo spettacolo della natura nella sua grandiosità: il silenzio e la spiritualità regnano in questo angolo meraviglioso e nascosto delle Dolomiti.
L’itinerario descritto potrà subire alcune variazioni sulla base delle indicazioni fornite dai soci della sezione CAI di Agordo che collaboreranno all’organizzazione dell’escursione.
Dalla frazione di Col di Prà si segue la carrareccia fino all’imbocco del sentiero che sale per tornanti il versante nord del Colle San Lucano; in realtà più che sentiero si seguirà una traccia ben battuta fino a un pianoro, un buon punto panoramico prima della traversata che conduce alla grotta del Santo. Quest’ultima parte è caratterizzata da un breve tratto esposto che, anche se mitigato dalla vegetazione presente, richiede piede fermo; una corda fissa metallica faciliterà la progressione. Da ultimo uno scalino che si supera con due maniglie ci consentirà di raggiungere la nostra meta. Giunti alla grotta ci si trova catapultati in un’altra dimensione, quasi surreale, e non si può che rimanere in silenzio a godere lo spettacolo della natura nella sua grandiosità: il silenzio e la spiritualità regnano in questo angolo meraviglioso e nascosto delle Dolomiti.
L’itinerario descritto potrà subire alcune variazioni sulla base delle indicazioni fornite dai soci della sezione CAI di Agordo che collaboreranno all’organizzazione dell’escursione.
Social