Club Alpino Italiano
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Settimana di Alpinismo Giovanile 2014

 

 Valmalenco 2014 

 

Settimana di Alpinismo Giovanile - CAI Conegliano

 Rifugio Gerli e Porro (m 1.965)


Sabato 5 luglio 2014 – Arrivo al Campo Base

 

Eccoci partiti felicemente per la montagna!  Abbiamo intervallato il viaggio con una visita al Parco Nazionale delle incisioni rupestri di Naquane, in Valcamonica. Siamo rimasti stupiti da quante incisioni i nostri antenati ci hanno lasciato! C’erano scene di caccia, di preghiera, di vita quotidiana.

Siamo poi ripartiti alla volta della Valmalenco, sopra Sondrio. Lasciato il pullman a Chiareggio, abbiamo camminato verso il Rifugio Gerli Porro, raggiunto dopo circa un’ora. I bagagli sono saliti con la jeep del gestore fino alla partenza della teleferica (anche se i ragazzi dicono “montacarichi”).

La veduta dalla camerata è fantastica, con montagne piene di neve. Abbiamo giocato a calcio e con i piedi nudi nell’acqua del ruscello vicino al rifugio. Il fragore delle acque del torrente Ventina ci accompagnerà tutta la settimana.

Il rifugio è accogliente, ben curato, pulito. Il gestore fa anche il cuoco e ci ha preparato i pizzoccheri (che i ragazzi chiamano “zoccoli”).

Adesso andiamo a letto, dopo un incontro con il gestore Floriano Lenatti, felici di questa bella prima giornata!

Elia, Eric e Mattia

 

 

Domenica 6 luglio 2014 – La camminata sul ghiacciaio Ventina

Oggi è il primo giorno di camminata “seria”! C’era tanta neve ed abbiamo potuto salire, in parte, il Ghiacciaio della Ventina, senza ramponi. La prima parte del sentiero passava vicino al torrente e la zona era ricca di larici. Abbiamo anche trovato l’albero più piccolo del mondo: il Salice Retuso. Sotto il nevaio c’erano tante rocce di Serpentino, un minerale della Valmalenco simile al marmo, di color verde, usato per i tetti delle case e per l’arredamento. Sul ghiacciaio, lontani dai crepacci, si osservavano i “funghi di ghiaccio”. Sono formati da una roccia intorno alla quale si scioglie il ghiaccio, cosa che non succede sotto il masso. Ritornando indietro, lungo il nevaio, abbiamo potuto vedere, lontano da noi, un grosso sasso che rotolava verso valle.

Durante la sosta per il pranzo abbiamo costruito tre ometti di pietre, di cui due alti mezzo metro ed il terzo alto ben un metro e quaranta. Gli ometti servono per segnalare il sentiero.

Tornati in rifugio, nel pomeriggio, ci siamo divertiti a giocare: “i ciechi e gli zoppi” era un gioco di abilità; “i galletti” era una sfida di forza uno contro uno; “palla avvelenata” era il gioco di squadra; “pallina” era tutti contro tutti.

Stasera vedremo un film: “La volpe e la bambina”.

Ciao a tutti!

Jacopo, Vittorio e Fulvio

 

 

Lunedì 7 luglio 2014 – Sotto la pioggia all’Alpe Zocca

Stamattina pioveva a dirotto e quindi siamo rimasti in rifugio a giocare a poker e ad un gioco il cui scopo era quello di conoscerci meglio: ci siamo divisi a coppie; ciascuno di noi doveva ascoltare il suo compagno mentre raccontava alcuni particolari della sua vita e prendeva appunti. Poi, davanti a tutto il gruppo, ognuno doveva descrivere il suo compagno.

Il pomeriggio, quando ha smesso di piovere, siamo partiti per fare “una corta escursione” all’Alpe Zocca. Ma poi ha ricominciato a piovere! Gli accompagnatori ci hanno convinto a continuare … e infatti poi è uscito anche il sole (per puro caso)! Da quelle parti c’erano le fatte di camoscio e gallo cedrone. Là vicino c’era anche uno stagno abitato dalle rane (nere) che abbiamo preso in mano per fotografare.

Proseguendo in discesa siamo arrivati al Rifugio Ta-ta-ta-tartaglione, dove abbiamo festeggiato mangiando patatine e frittelle. C’era anche un cane che si chiamava Deska.

Poi siamo tornati, in salita, al Rifugio Gerli-Porro: un po’ di fatica ma poi siamo stati ricompensati con una cenetta coi fiocchi a base di lasagne, patate saltate e fettine di maiale. Infine una fettona di Lienzer Torte col prosecco degli accompagnatori!

Dopo cena ci aspetta una lezione di topografia. Noooooo! Che noia!

Ciao! A presto.

Sebastiano, Eleonora e Federico

 

 

Martedì 8 luglio 2014 – Tanto bagnada ‘sta Bagnada!

Siamo partiti dal rifugio e ci siamo diretti in fondovalle, a Chiareggio, dove ci aspettava l’autobus per portarci alle miniere di talco del museo della Bagnada. Oggi il cielo era plumbeo e ha sempre piovuto!

Oggi è arrivata Franca in auto e ci ha dato un passaggio fino alle miniere, risparmiandoci un bel po’ di pioggia!

Entrati nel museo abbiamo pranzato nella stanza di ingresso mentre una guida ha ispezionato la miniera per valutarne le condizioni, vista la pioggia incessante. Per nostra fortuna, ci hanno dato il via libera, nonostante un costante gocciolamento.

Dopo un quarto d’ora di passeggiata per arrivare all’ingresso, abbiamo indossato i caschi da cantiere nella casa dei minatori. Lì ci hanno spiegato la formazione del talco e la netta divisione tra la roccia dolomitica ed il serpentino che è tipico di queste montagne.

Entrati in miniera sembrava di essere in un film di avventura! Annusato il talco, con nostra sorpresa lo abbiamo trovato inodore. Nei vari livelli della miniera c’erano postazioni multimediali interattive che illustravano la vita dei minatori. Tra i vari minerali presenti in miniera, abbiamo trovato ed avuto la possibilità di portar via, il quarzo e la pirite. Il giro in miniera si è concluso con la visita del museo.

Vista la pioggia, il rientro al rifugio per qualcuno di noi si è svolto in pantaloncini corti e t-shirt (più occhiali da sole!).

Questa sera a mezzanotte ci sarà il compleanno di Giacomo ma prima il gestore ci farà vedere il filmato della sua spedizione all’Ama Dablam.

Giovanni, Alessio e Giacomo

 

 

Mercoledì 9 luglio 2014 – Desgiàza!

 

Dopo la pioggia di ieri, stamattina le montagne più alte erano ricoperte di neve! Il meteo prometteva un po’ di sole anche se la temperatura era bassa.

La meta di oggi era il piccolo Rifugio Del Grande-Camerini, situato proprio di fronte al Monte Disgrazia, il cui nome è una brutta traduzione dal dialetto “Desgiàza” che simboleggia lo scioglimento del ghiaccio.

L’escursione è stata la più lunga finora effettuata: ben 1.300 metri di dislivello e 21 km! Siamo rientrati al rifugio giusto per ora di cena. Qualche tratto del percorso non era molto agevole ma tutto sommato la gita è stata piacevole.

I gestori del Rifugio Camerini si sono dimostrati particolarmente accoglienti con noi, non abituati a veder passare molti escursionisti. Ci hanno anche aiutato a scendere la variante della Val Sissone, da loro suggerita, attrezzata con delle catene: i più piccoli sono stati assicurati con la corda dei gestori.

Rientrando al nostro rifugio abbiamo visto ben due arcobaleni che si sormontavano.

Oggi, compleanno di Giacomo, festeggeremo con le due torte che ci ha portato in rifugio.

Stasera è previsto il gioco della tombola e poi, per chi vuole, ci sarà la possibilità di vedere la semifinale dei mondiali di calcio.

Angelica, Elia, Eric e Mattia

 

 

Giovedì 10 luglio 2014 – Escursione al lago Pirola

Dopo una dormita di poche ore per chi ha visto la partita di ieri fino ai calci di rigore, oggi siamo partiti per il Lago Pirola. Il sentiero correva tra le rocce del Torrione Porro che abbiamo salito facilmente fino in cima. Da lassù si vedeva il lago, molto più grande di ciò che ci aspettavamo.

Al bivio per la Forcella del Cane quasi tutti volevano evitare di andare oltre (scansafatiche) e Gigi si è arrabbiato! Così, alla fine, ci siamo andati tutti e abbiamo impiegato metà del tempo indicato dalle tabelle. Prima della forcella c’era una roccia che sembrava il muso di un cane. C’era molto vento e faceva freddo; il sole andava e veniva. Perciò ci siamo riparati dietro le rocce.

Siamo quindi scesi al Lago Pirola e ci siamo fermati tre ore a tirare sassi e a costruire una diga (di sassi, legna e terra) che poteva reggere circa 2.000 kg e ha formato un laghetto alto 60 cm!

Qualcuno di noi si è immerso fino alla coscia ma l’acqua era freddissima.

Poi siamo ripartiti, passando sopra la diga artificiale del Lago Pirola e scendendo al Rifugio Porro per un altro sentiero.

Questa sera gli accompagnatori ci hanno lasciati liberi di fare quello che vogliamo. Evviva!

Ciao, ciao!

Jacopo, Vittorio e Fulvio

 

 

Venerdì 11 luglio 2014 – Il sentierone dei fiori

Stamattina ci siamo incamminati sotto una leggera pioggerellina verso Chiareggio. Da lì siamo saliti verso il Rifugio Longoni che le indicazioni davano a 2 ore e 30 minuti. Mentre salivamo è ricominciato a piovere e siamo arrivati al rifugio con un vento più che insistente.

Poi al rifugio ci siamo scaldati grazie alla stufa a legna e con una cioccolata calda. Abbiamo anche giocato a dama, scacchi, shangai e gioco dell’oca.

Mentre eravamo al rifugio c’era bel tempo e quando siamo usciti ha ricominciato a piovigginare.

Invece di scendere per l’itinerario fatto la mattina, abbiamo preso il Sentiero dei Fiori, convinti da Gigi. Quasi all’inizio abbiamo visto tre piccoli camosci. Il sentiero era fangoso e pieno di formicai.

Per farsi perdonare dell’allungamento del percorso, Gigi ci ha offerto uno snack con vari alimenti.

Poi abbiamo incontrato dei signori con due cani, uno ammaccato e l’altro piuttosto giovane.

Verso la fine del sentiero abbiamo incontrato il Giglio di San Giovanni e il Giglio Martagone.

Siamo passati per l’Alpe dell’Oro ed eravamo un po’ stanchi. Ci aspettava ancora la discesa fino a Forbesina e poi la risalita al nostro rifugio. In tutto, oggi abbiamo fatto 29 km, 1.350 m di dislivello e 9 ore di camminata! Che stancata!

Ma siamo stati ricompensati con un’ottima grigliata con la Polenta Taragna.

E adesso ci aspetta un gran falò fuori del rifugio, le frittelle e le castagnole con la cioccolata calda! Poi musica e balli al chiarore della luna piena! Auuuuuuuu!

Ciao, a domani.  

Alessio e Federico

 

 

Sabato 12 luglio 2014 – La caccia al tesoro

 

Vi scriviamo dal pullman che ci sta riportando a Conegliano. La consueta “Serata degli Oscar” non si è svolta per poter concretizzare al meglio la geniale idea di Floriano Lenatti, gestore del Rifugio Gerli-Porro, che ha preparato il falò e la festa in musica, come anticipato nel diario di ieri. La festa è terminata di notte, intorno all’una!

La mattinata di oggi è stata dedicata alla caccia al tesoro, preparata da Diego. Consisteva nel cercare oggetti nei dintorni del Rifugio Gerli-Porro, scattare foto e rispondere a domande inerenti la settimana, la storia della valle e la flora. Eravamo divisi in tre gruppi, ognuno dei quali coordinato da un accompagnatore: Franca, Santina e Gigi. Alla fine ha avuto la meglio la squadra di Santina con Fulvio, Jacopo, Sebastiano e Giacomo. Però tutti ci siamo divertiti un sacco.

Dopo colazioni e cene gustose ed abbondanti, abbiamo chiuso la settimana con un pranzo delizioso e caratteristico della zona.

Per vincere la tristezza della fine di questa avventura, nello scendere a Chiareggio abbiamo cantato alcune nostre “famose” canzoni, tra cui “El meon se bon!”. La canzone dedicata alla settimana aveva una strofa che faceva così: “Se non ci conoscete, guardateci in viso, noi siam di Conegliano, Provincia di Treviso; se non ci conoscete guardateci per bene, noi siam di Conegliano e vi vogliamo molto bene!”. Questa canzone è stata dedicata al gruppo dei ragazzi della Brianza che soggiornava con noi al rifugio durante la settimana.

Un arrivederci a presto, per un’altra settimana insieme!

Tutti i ragazzi

 


I protagonisti

Eric Boscheratto, Fulvio Della Giustina, Giovanni Scarciotta, Angelica Pradella, Alessio Steffan, Elia Nardin, Sebastiano Nardin, Mattia Toé, Eleonora Campeol, Federico Longo, Vittorio Pol, Giacomo Lucheschi, Jacopo Zanin. 

Gli accompagnatori

Luigino Pase (AAG), Diego Della Giustina (AAG), Santina Celotto (AAG), Franca Valt (ASAG), Stefano Campeol, Marco Zanin, assieme a tutti i ragazzi, ringraziano i gestori ed i collaboratori del Rifugio Gerli Porro per la cortesia e la generosità con cui ci hanno accolti nel loro regno in mezzo ai monti della Valmalenco.