Club Alpino Italiano
Sezione di Conegliano

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Settimana di Alpinismo Giovanile 2023

 

Alpe di Siusi 2023

 

 Dal 1° luglio all'8 luglio 2023

 

Il diario dei ragazzi e le immagini della settimana!

 

 

Sabato 1 luglio – La partenza

 

Siamo partiti dalle piscine di Conegliano con destinazione l’Alpe di Siusi, dove trascorreremo la prossima settimana.

Durante il tragitto ci siamo fermati al Passo Fedaia e abbiamo visto i resti del ghiacciaio della Marmolada. Faceva freddo e la montagna era molto grande, inoltre c’era tanta gente.

Arrivati all’Alpe di Siusi, siamo andati al Centro visite del Parco Naturale Sciliar-Catinaccio, che è ospitato in un edificio moderno e interessante. Mi hanno colpito dei binocoli fissi che inquadravano dei pannelli illustrativi con la flora e la fauna delle Dolomiti e la parete con i vari strati di roccia che si trovano delle Dolomiti.

Siamo arrivati in rifugio e ci hanno assegnato delle camere con 2 letti a castello.

Il rifugio è molto accogliente anche se mi dispiace per una marmotta imbalsamata che si trova proprio vicino all’ingresso.

Con una breve camminata siamo andati a trovare un gruppo di ragazzi dell’Alpinismo Giovanile del CAI di Bolzano, abbiamo giocato con loro a caccia al pollo a squadre da 3 persone e poi ci hanno offerto dello strudel e del budino alla vaniglia.

La cena è stata molto buona, soprattutto il buffet di verdure.

Adesso ci stiamo conoscendo meglio e poi andremo a dormire.

A domani!

 

Elia

 

 

Domenica 2 luglio – Inizia l’avventura

  
 

Oggi è il gran giorno: cominciano le escursioni. Ci siamo diretti verso i Denti di Terrarossa, un gruppo di cime che assomigliano a dei denti e la nostra prima meta era la sua forcella. Il percorso inizialmente non era impegnativo, mentre l’ultimo tratto era un po’ più ripido. Lungo il sentiero ci siamo imbattuti in una gara di corsa: la mezza maratona dell’Alpe di Siusi, e abbiamo incontrato una comitiva dell’Alpinismo Giovanile di Desenzano del Garda. Arrivati in forcella abbiamo mangiato i panini e poi siamo scesi al Rifugio Alpe di Tires.

Dopo una mezz’ora di pausa, abbiamo ripreso il cammino diretti al Rifugio Molignon. Lungo il sentiero abbiamo osservato moltissime varietà di fiori e abbiamo avuto la fortuna di avvistare due marmotte.

Al Rifugio Molignon c’era un mini parco giochi con uno scivolo, 2 altalene e un cane affamato, o semplicemente ingolosito dei nostri panini. Abbiamo quindi ripreso la strada del ritorno, chiudendo il nostro giro ad anello poco sopra la località di Compaccio.

La cosa che mi è piaciuta di più è stato il panorama mozzafiato dalla forcella dei Denti di Terrarossa.

A cena mi è piaciuto molto lo spezzatino con le patate tipiche dell’Alto Adige (rösti).

Sono ansioso di scoprire dove andremo domani!

 

Alex

 

 

Lunedì 3 luglio – Le streghe

Visto che oggi il tempo era incerto, abbiamo fatto un giro semplice e corto. Appena prima di partire abbiamo ripetuto la lezione di geologia che Franca ci aveva già fatto ieri. Dopo un’oretta di camminata siamo arrivati al Rifugio Arnica, dove abbiamo fatto la prima sosta lunga. Lungo il percorso Santina ci ha spigato i fiori che crescevano nei prati.

Prima di pranzo siamo arrivati alla Panchina delle streghe: vicino alla panchina c’era la statua di una strega intagliata in un albero.

Sulla cima della Bullaccia ci siamo fermati per il pranzo, poi siamo scesi rapidamente verso un punto panoramico, dove abbiamo visto una piattaforma di ferro con i nomi e la direzione delle montagne intorno.

Vicino al punto panoramico si trova il Rifugio Bullaccia, e proprio davanti al rifugio è stata costruita una scopa gigante di strega.

Poi siamo tornati al nostro rifugio per fare lezione di topografia e di nodi.

Oggi mi è piaciuto il percorso che abbiamo fatto e la quantità di fiori nei prati.

 

Nicolò

 

 

Martedì 4 luglio – Tra le due montagne

Dopo il nostro solito chilometro e mezzo per scaldarci, abbiamo preso l’autobus per andare fino a Saltria. Percorrendo il sentiero 30, abbiamo visto un bosco di abeti rossi e molte mucche al pascolo, fino ad incrociare il sentiero 525, che aveva una pendenza abbastanza forte. Arrivati al Rifugio Vicenza, abbiamo fatto una sosta per mangiare i panini. Dal rifugio si vedeva un bellissimo panorama verso l’Alpe di Siusi, e delle pareti rocciose molto ripide del Sasso Lungo e del Sasso Piatto.

Ci siamo diretti verso il Rifugio Toni Demetz, percorrendo un sentiero abbastanza ripido che risaliva un ghiaione. Poco prima del rifugio abbiamo attraversato un piccolo nevaio quasi pianeggiante. Dal rifugio si vedeva benissimo il Gruppo del Sella, proprio di fronte a noi.

Siamo quindi scesi verso la Città dei Sassi, una zona in cui gli alpinisti si allenano scalando dei grandi massi che danno il nome al luogo. All’inizio la discesa era un po’ ripida, ma arrivati al Passo Sella il sentiero era molto tranquillo. Purtroppo ad un certo punto ha iniziato a piovere e a grandinare in modo intermittente.

Il sentiero ci ha portato al Rifugio Comici, un posto trasformato in un locale di lusso: ad esempio all’esterno erano stati disposti dei divanetti e delle poltroncine imbottite, la porta di ingresso ad apertura automatica e degli interni molto ricercati. L’ho trovato un po’ esagerato per il posto in cui si trova. Con un po’ di saliscendi siamo ritornati ad incrociare il sentiero 525, che avevamo già percorso la mattina. Accelerando il passo, siamo ritornati a Saltria per prendere l’autobus che ci ha riportato a Compaccio e quindi con un ultimo sforzo siamo risaliti al nostro rifugio.

Ci sono stati dei tratti dell’itinerario faticosi ed altri piacevoli, che rifarei per la loro bellezza.

Dopo cena siamo scesi con le macchine fino a Castelrotto, dove si teneva la festa delle streghe. Per l’occasione le nostre accompagnatrici avevano preparato dei “bellissimi” cappelli di carta a punta, come quelli delle streghe.

Nella piazza del paese abbiamo trovato quattro streghe in costume, purtroppo la festa non si è potuta svolgere a causa del maltempo. Abbiamo fatto una passeggiata nel paese e Gigi ci ha offerto il gelato.

 

Sergio

 

 

Mercoledì 5 luglio – La Pana Raida

 
  

Dopo la solita discesa a Compaccio, abbiamo ripreso l’autobus verso Saltria. Arrivati a destinazione, abbiamo iniziato a camminare verso la Pana Raida, un percorso avventura suddiviso in dieci tappe a tema.

Ci sono dei giochi (altalene, scivoli, una cassa che scorre lungo due funi di acciaio), un punto di osservazione, delle casette sugli alberi, un laghetto, un percorso d’acqua, un labirinto e un tunnel dipinto.

Vicino al percorso avventura c’è anche un mini golf, una chiesetta, un hotel e alcuni ristoranti.

Lungo i sentieri abbiamo incontrato moltissime mucche, due capre e dei cavalli. I sentieri erano percorsi da moltissimi ciclisti e da alcuni escursionisti a cavallo.

Il percorso avventura mi è piaciuto tanto, in particolare lo scivolo, l’altalena ed il percorso ad acqua.


Francesco

 

 

Giovedì 6 luglio – Il Sasso Piatto

 

La giornata non è cominciata come previsto: oltre al sole che giocava a nascondino con le nuvole cariche di pioggia, ci siamo resi conto che l’autobus non sarebbe passato a causa dei lavori di asfaltatura.

Nonostante le streghe dello Sciliar abbiano fatto di tutto per farci tornare al rifugio, noi non ci siamo dati per vinti e siamo riusciti ad aggirare i loro sortilegi tagliando lungo i campi.

La nostra prima tappa è stata il rifugio Molignon, già visitato in precedenza con l’unica differenza che si era svuotato a causa della pioggia.

Abbiamo proseguito lungo la strada che conduceva al rifugio Sasso Piatto lungo la quale abbiamo assistito alla mungitura di una cara mucca che sembrava avere troppo latte.

Nonostante l’itinerario originale prevedesse di raggiungere la cima, purtroppo ci siamo dovuti accontentare di osservare le marmotte che correvano nei pascoli.

La nostra fuga però non è bastata per seminare il maltempo che ci ha raggiunto al rifugio costringendoci ad aspettare che se ne andasse; cosa che non è dispiaciuta a nessuno perché nel frattempo abbiamo svuotato un barattolo di Nutella leccandoci pure le dita (grazie Gigi).

Finalmente è uscito il sole che si è degnato di accompagnarci durante il ritorno

Nonostante le condizioni inizialmente sfavorevoli che ci hanno costretto ad improvvisare, è stata ugualmente una bella uscita.

 

Alex

 

Venerdì 7 luglio – Al Rifugio Bolzano


Stamattina sveglia presto. Il sole già splendeva alto nel cielo. La nostra meta era la cima dello Sciliar…non potevamo partire senza andare a far visita alla casa delle Streghe.

Siccome il percorso era lungo, abbiamo preso la seggiovia Panorama per accorciare un pochino il sentiero. L’esperienza è stata: emozionante, paurosa, tremante, rilassante insomma meravigliosa. Appena scesi, due simpaticissimi alpaca mangioni, che abbiamo soprannominato Geppetto e Geppotto, ci hanno completamente ignorati nonostante le nostre coccole.

Il sentiero numero 6 che abbiamo percorso si snodava a zig zag tra i pascoli e le grinfie del pendio della montagna. Siamo stati arrostiti per bene dal sole…ma ci siamo imburrati di crema solare mamme…non preoccupatevi.

Siamo arrivati in cima come caprioli, perché adesso siamo allenatissimi!

Il rifugio Bolzano si trova a 2.457 m e sembra un castello per l’aspetto e le dimensioni. I panini sono finiti nella nostra panza in un batter d’occhio e di corsa abbiamo guadagnato la cima del Monte Pez a 2.563 mt.

Spettacolare è la vista da lassù: la Marmolada col suo ghiacciaio, il gruppo del Catinaccio, l’Alpe di Siusi, il Sasso Lungo, il Sasso Piatto, il Sasso Medio e il Sasso Corto…ah no… questi due ultimi non c’erano, ma le Cinquedita sì! Il Latemar, Il Pelmo, l’’Antelao, le Odle... l’altopiano del Renon e moltissime altre cime.

Siamo andati alla ricerca di fossili di megalodont, di spugne, di coralli e abbiamo trovato le Stelle Alpine e i panini con la nutella. Ma quante sorprese ci fai trovare Gigi!!!

Tornati al rifugio Bolzano abbiamo provato il vero Kaiserschmarren con i mirtilli rossi… che delizia.

Con pochissima fatica nelle gambe (si fa per dire) alle 18 eravamo nuovamente al rifugio Dibaita. Ora doccia e poi… stasera sagra in paese!!! Quanto è passata veloce questa settimana!!!

 

Francesco, Nicolò, Sergio, Elia, Alex

 

 

Sabato 8 luglio – Arrivederci all'anno prossimo

Otto giorni sono stati vissuti tra nozioni di storia dell'evoluzione e trasformazione della terra. 

Abbiamo provato a far capire come e perché oggi vediamo il nostro mondo terrestre, così bello, nel nostro caso, l'ambiente di montagna. Abbiamo cercato di mettere in evidenza il cambiamento climatico, che sta consumando con la spinta dell'Uomo, il suo dolce andar lento nell'evoluzione e trasformazione. Si è visto che negli ultimi cento anni l'asta del grafico, dei cambiamenti climatici, da quasi piatta, oggi è verticale. Giusto per capire, si dice che la terra in 50 anni riesce a sanificarsi se viene inquinata; per noi 50 anni è moltissimo, per noi bisogna avere quel che cerchiamo a breve, molto a breve, troppo a breve termine.

Tornando a noi, geologia, flora, fauna, topografia, comportamento, saper scegliere e decidere conoscendo i pericoli nell'andar per monti, saper rinunciare, cosa importante se non ci sono le condizioni e se non si ha tutto il necessario nello zaino per raggiungere la meta. Sono stati i nostri argomenti e spiegazioni giornaliere. Insieme ai momenti condivisi, di svago, chiacchierando e giocando insieme.

Eravamo una dozzina di persone, Elia, Alex, Francesco, Sergio, Nicolò, accompagnati da Santina, Franca, Livio, Angelo, Luigino, Marco e Roberto. Quest'anno, sento di dirvi che eravamo assistiti come nella mitologia greca, da Tyche, dalle gemelle Astrape e Bronte aiutanti di Zeus. Tutti questi Dei non si sono scandalizzati e ritirati nell'Olimpo per le ingiustizie di noi piccolo gruppo di mortali, ma son rimasti con noi distribuendo il giusto nelle scelte e decisioni prese, durante tutta la settimana. Abbiamo svolto il nostro programma rinunciando ad una sola meta, scegliendo, su suggerimento della nostra fidata-bella ragazza dell'ufficio informazioni un giro ad anello, rivelatosi a fine giornata, panoramica, molto interessante e animato dalla nostra presenza e quella mammifera faunistica.

Sapete, personalmente credo che chi ben fa, ben trova e così è stato.

Un grazie ai Ragazzi che ci hanno seguito, ascoltato, giocato credendoci.

Grazie a tutti gli Accompagnatori, disponibili a confronti e decisioni, senza schieramenti.

Grazie ai Genitori che si sono fidati di noi, consegnando per otto giorni i loro figli, a vivere un'esperienza di gruppo.

Da anni mi sono aggregato e unito a questo gruppo di Accompagnatori di Alpinismo Giovanile. Gruppo eterogeneo, senza pregiudizi, questo aiuta nelle decisioni sul come svolgere l'attività con i Ragazzi e Ragazze nell'Ambito della Montagna, con passione e consapevolmente.

Grazie a Tutti

 

Luigino