Club Alpino Italiano
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Settimana di Alpinismo Giovanile 2018

Valle di Champorcher - 2018

 

Settimana di Alpinismo Giovanile - CAI Conegliano

 Dal 7 al 14 luglio 2018

Rifugio Dondena (m 2.192)

 

Il diario dei ragazzi e le immagini della settimana!

 


Sabato 7 luglio 2018 – Eccoci al Campo Base

Siamo partiti così presto (alle 6) dalle piscine di Conegliano. Il viaggio è stato lungo perché dovevamo raggiungere la Valle d’Aosta, molti di noi dormivano (accompagnatori compresi!). Siamo arrivati a Bard per visitare il famoso forte che sorge maestoso all’ingresso della valle. Avevamo una guida che ci ha raccontato cose interessanti tra cui il fatto che il forte è stato costruito in diversi momenti, abbattuto da Napoleone e poi ricostruito. Ci siamo trasferiti a Champorcher per imboccare il nostro sentiero lasciando le valige sulla jeep del gestore del nostro Rifugio Dondena. Prima si scende e poi si sale fino a 2.200 metri. Lungo il tragitto abbiamo scoperto che le mucche ci vedono più grandi di quello che siamo, avendone la prova quando abbiamo spaventato per sbaglio una di esse. C’erano i gigli di San Giovanni e Santina ha raccontato una leggenda. Abbiamo poi visto il velenoso maggiociondolo! Santina ci ha anche raccontato un po’ di geologia in assenza di Franca che è a casa per infortunio. La nostra meta sembrava irraggiungibile perché un po’ nascosta dalle alture. Il rifugio è molto accogliente con tanti animali: cavalli (una mamma che allattava il piccolo), cani, marmotte visibili dalle finestre! Il cibo è buono ed abbiamo anche un laghetto dov’è finita la palla (per colpa di non si sa chi …) per ben due volte. Stasera ci siamo riuniti nella camerata per fare le presentazioni e prepararci alla settimana! Buona notte!

Giulia, Elisa Z., Camilla

 

Domenica 8 luglio 2018 – La valle è tutta nostra oggi

Oggi è stata una bella giornata. Appena partiti ci siamo diretti verso la Fenetre di Champorcher, che vuol dire finestra, ma il suo vero significato è quello di forcella. Per fortuna anche oggi c’era un sole splendente anche se faceva un po’ caldo, dove non c’era vento. Durante il percorso abbiamo trovato numerosi nevai e qualche lago. Ce la siamo cavata abbastanza bene sul nevaio più ripido, anche se qualcuno era un po’ timoroso. Ma con i buoni consigli e qualche sgridata degli accompagnatori, siamo riusciti ad attraversarlo. Arrivati in forcella, abbiamo fatto il primo tempo di una enorme battaglia a palle di neve. Da lì si vedeva il Lago Nero, il Lago Miserin, e dall’altra parte il Gran Paradiso, una cima di 4.050 m! Con un altro sentiero, diversamente ripido, ci siamo diretti verso il Rifugio Miserin. Durante il percorso ci siamo fermati su un grande nevaio a fare il secondo tempo della grande battaglia di neve. C’era anche chi sciava con gli scarponi, o con il sedere… Ci siamo tirati dei bei blocchi di neve mentre gli accompagnatori si godevano lo spettacolo. Il Rifugio Miserin si trova a fianco del grande lago artificiale, dove un bel po’ di noi ha fatto il pediluvio! La zona attorno al rifugio era prevalentemente pianeggiante. Tornando verso il nostro campo base sull’ennesimo nevaio siamo scesi sciando con gli scarponi ed era uno spasso perché andavamo veloci! E adesso, dopo una sana doccia, ci aspetta la cena. Au revoir!

Stefan, Enrico, Francesco C.

 

Lunedì 9 luglio 2018 - Sul Monte Ghiacciato!

Ci siamo svegliati molto presto (alle 6!) per partire verso il Mont Glacier (che significa monte ghiacciato…), a 3.180 metri, la cima più alta della settimana. Alla partenza in cielo non c’era neanche una nuvola. Ad un certo punto però sono arrivate alcune nuvole che ci hanno avvolto e salendo faceva sempre più freddo. Per fortuna più tardi siamo saliti sopra le nuvole e siamo arrivati al Col Fussy, a 2.910 metri. Come suggerisce il nome della montagna, ci siamo ritrovati tra molti nevai. L’ambiente era molto bello ed il panorama era impressionante. C’era un bellissimo lago ghiacciato ricoperto di neve. Durante la salita alla cima ci siamo divisi in due gruppi (qualcuno è anche rimasto in forcella), uno ha attraversato un nevaio, mentre l’altro lo ha aggirato tra grandi massi. Abbiamo osservato che più salivamo e più c’era difficoltà a respirare. Dalla cima si potevano osservare molte altre valli e cime della Val d’Aosta, tra cui il Cervino, il Monte Rosa, il Gran Paradiso. Era una vista emozionante! Dopo un meritato spuntino siamo scesi per l’itinerario di salita, con l’aiuto della corda in un tratto un po’ più difficile. Poi, arrivati sul nevaio, ci siamo divertiti un sacco a scivolare giù. Rientrati al Col Fussy, abbiamo ingaggiato l’ennesima battaglia a palle di neve! Abbiamo poi avvistato una giovane aquila reale con le remiganti bianche che volteggiava a meno di dieci metri da noi! Lungo la discesa per il sentiero erboso purtroppo uno di noi ragazzi si è fatto male ad una gamba inciampando su di una pietra e non poteva più proseguire. Il gruppo ha continuato fino al rifugio mentre tre accompagnatori si sono fermati con lui attendendo i soccorsi, arrivati con l’elicottero. Il nostro amico è stato portato ad Aosta dove lo ha raggiunto Gigi in serata. Gli auguriamo una veloce guarigione! Al rifugio ci aspettava una cena deliziosa.     

Roberto, Nora, Elisa F.

 

Martedì 10 luglio 2018 - Lezioni a manetta ...

Svegliandoci molto tardi (oggi un po’ di meritato riposo…), ci aspettava in rifugio la visita di Massimo, il Direttore del Parco Naturale del Mont Avic. Lui ci ha spiegato come comportarci durante le escursioni nel parco e la sua storia. E’ stato inaugurato negli anni ’80 e poi si è esteso nella Valle di Champorcher, confinando con il Parco Nazionale del Gran Paradiso. La nostra è una zona ideale per le marmotte che si riproducono in grandi quantità, nonostante le due coppie di aquile che nidificano nel fondovalle (anche oggi abbiamo fatto due avvistamenti). Massimo ci ha portato a fare due passi sopra il rifugio. Dopo un pranzo al rifugio con gnocchi al pomodoro, abbiamo raggiunto la Guida Alpina Filippo che ci aspettava giù alla falesia di Dondena. Dopo una breve introduzione all’arrampicata e alle manovre di assicurazione con il gri-gri, Filippo ci ha fatto provare a salire iniziando da una via abbastanza facile (anche se noi avevamo gli scarponi). Poi è stata la volta di un’arrampicata più impegnativa (la più lunga della falesia), fatta quasi da tutti. Con l’aiuto di Marco e Diego a far sicura, è stato possibile provare contemporaneamente più vie. Il pomeriggio si è concluso con i ringraziamenti da parte di tutti. Verso sera ci hanno raggiunto gli appassionati astronomi Mario e Paolo, del CAI di Verres, che ci hanno intrattenuto prima di cena, all’aperto, con una introduzione alla materia, fornendoci anche delle dispense. Attraverso degli esempi con strumenti artigianali, è stato possibile avere un’idea delle distanze nel sistema solare. Dopo cena c’è stata una proiezione che ha illustrato vari concetti di astrofisica mettendo alla luce le bugie dell’astrologia. Ci siamo quindi vestiti pesanti per uscire all’esterno ad osservare le stelle (nel frattempo il cielo si era completamente liberato dalle nuvole). Attraverso un indicatore laser, Paolo e Mario ci hanno fatto vedere come riconoscere le costellazioni e la stella polare. Dulcis in fundo … avevamo anche a disposizione un potente telescopio con il quale abbiamo osservato Giove, Saturno, la galassia M13 ed un sistema binario di stelle. Una serata davvero spaziale!   

Riccardo M., Angelo

 

Mercoledì 11 luglio 2018 - Ambienti selvaggi

Anche oggi mattinata limpida! Preparati gli zaini ci siamo incamminati alla volta della vetta del Bocon Damon, a 2.790 metri. Durante il cammino un camoscio ci ha attraversato di corsa il sentiero e sul costone sommitale abbiamo avvistato un branco di una quindicina di camosci tra cui numerosi cuccioli che si sono dileguati saltellando dopo averci notato. Oggi eravamo dall’altra parte della valle, popolata dai pini uncinati che vivono nelle zone ricche di serpentinite. Santina ci ha poi fatto notare una pianta che produce una specie di cotone e su in forcella, i cuscinetti di silene acaule, unica pianta a resistere a tale altitudine, su quel tipo di terreno. In vetta le condizioni meteo ci hanno permesso di vedere molto bene la valle parallela alla nostra, mentre il nostro rifugio faceva capolino giù in basso tra le nubi. Il sentiero di oggi era vario, inizialmente ben tracciato e poi in ambiente brullo e selvaggio. Si camminava anche tra grossi massi rossastri e più in alto grigio-verdi, seguendo i rari ometti. Dopo la cima, siamo ridiscesi lungo lo stesso itinerario, passando per il Col Pisonet ed il Lago Raty dove, udite… udite, alcuni di noi hanno fatto il bagno nelle fresche acque a circa 2.300 metri! Eravamo un po’ timorosi per la temperatura dell’acqua ma poi ci siamo fatti coraggio, anche grazie al tuffo di Gigi che ha dato il via alle danze! Dopo questa pausa rinfrescante, ci siamo incamminati verso il nostro rifugio dove ci aspetta la meritata cena.  

Francesco A., Edoardo C., Riccardo G.

 

Giovedì 12 luglio 2018 - Col Laris e Lac Vercoche

Oggi siamo stati fortunati perché non ha piovuto ma il cielo era coperto da nuvole invadenti! La meta era il Col Laris a m 2.584. Inizialmente l’itinerario era semplice, su strada sterrata. Siamo passati per la stazione di arrivo della seggiovia di Laris, proseguendo poi per la forcella. Le rocce lassù erano tappezzate di licheni verde acido e più sbiadito, accompagnate da piccole chiazze arancioni: Santina ci ha spiegato come si nutrono e vivono, essendo una simbiosi tra un fungo ed un’alga. Ci sono all’incirca 1.800 specie di licheni in Italia. Dal Col Laris abbiamo continuato in discesa per tracce di sentiero: l’unico modo per orientarsi era seguire Diego che a sua volta seguiva gli ometti (ma noi non ne abbiamo visto neanche uno … mah …). Nella vallata c’erano i cespugli di rododendri e poi abbiamo visto anche le piante carnivore (le pinguicole). Alzando gli occhi sul nevaio, abbiamo avuto l’occasione di notare un gruppo di sette camosci, molto pucciosi. Proseguendo siamo passati tra due laghi, tra cui il grande Lac Vercoche che alimenta la centrale idroelettrica del fondovalle. Più avanti era sentierato. Eravamo immersi nella natura, dove abbiamo potuto ammirare da vicino insetti e fiori. Siamo quindi sbucati sulla strada che porta al nostro rifugio, chiudendo l’anello. Questa sera ci aspetta una succulenta grigliata del gestore Loris e poi un video sulla fauna alpina. Booo! Basta…. Ciao…

Angelica, Claudia

 

Venerdì 13 luglio 2018 - Un altro 3.000 per noi!

Questa mattina ci attendeva l’ultima gita, con destinazione il Tour Ponton, un’altra vetta sopra i 3.000 metri. Ancora una volta le condizioni meteo sono state favorevoli. Durante l’escursione abbiamo potuto nuovamente ammirare l’aquila reale che faceva grandi cerchi vicino a noi. Per salire in cima siamo passati per il Col Pontonnet (2.897 metri), parallela alla forcella meta della nostra prima escursione. Tre di noi si sono fermati lì per motivi vari. In vetta finalmente abbiamo potuto vedere il Monte Bianco, oltre al Monte Rosa, al Cervino e al Gran Paradiso. Eravamo particolarmente allegri, tanto è vero che ci siamo messi a cantare canzoni varie. In cima, grazie alle correnti ascensionali e alla sbadataggine di qualcuno di noi, ci è capitato di osservare alcuni sacchetti di carta che volavano verso l’alto facendo un percorso a spirale! Siamo rimasti un po’ a goderci il sole, per poi scendere per il sentiero che ci ha portato al Rifugio Miserin. Lì abbiamo giocato un po’ con l’acqua della fontana e ci siamo rifocillati per bene. A quel punto gli accompagnatori ci hanno divisi in quattro gruppi per fare la lezione di topografia. Ora sappiamo come calcolare l’azimut, come orientare la carta topografica, come interpretare i simboli utilizzando la legenda. Dopo esserci ricompattati, siamo ridiscesi al nostro Rifugio Dondena. Ora ci aspetta una serata in libertà.

Giuseppe, Filippo

 

Sabato 14 luglio 2018 - Alla caccia del tesoro!

Oggi è piovuto! Stranamente … La scorsa notte qualcuno si è risvegliato avvolto nella schiuma da barba (!!!!) o nella ghiaia (!!!!), con il dentifricio sulle mani (!!!!): erano solo gli scherzi dell’ultima notte. In mattinata, dopo una bella partita a calcio, Diego ha spiegato le regole della caccia al tesoro. Alle 10 e 17 minuti puntuali, il gioco ha avuto inizio. I ragazzi, divisi in quattro gruppi, dovevano rispondere a una serie di domande inerenti alle seguenti aree tematiche: fauna, astronomia, flora, cultura locale, CAI, topografia, pietre, Dondena. Ogni gruppo aveva un accompagnatore che lo gestiva. L’ultimo gruppo a finire è stato quello di Santina, che ha rischiato di andare fuori tempo massimo, stabilito in un’ora e mezza. Alla fine del gioco, Gianni, una Guida Naturalistica del luogo, ci ha parlato delle montagne intorno a noi, delle ere glaciali, della conformazione della valle. Siamo tornati in fondovalle facendo un sentiero in mezzo al bosco che non vedevamo da una settimana. Abbiamo percorso la Strada Reale di Caccia fino a Chardonney, un percorso lastricato largo più di tre metri. Siamo risaliti in pullman per il viaggio verso casa. Lì si sono svolte le premiazioni della caccia al tesoro. Il primo premio era un moschettone a ghiera, il secondo premio consisteva in una carta topografica delle dolomiti, il terzo era il cappellino degli aquilotti dell’Alpinismo Giovanile, il quarto premio era un telo termico. Gli accompagnatori ci hanno parlato della prevenzione e sicurezza in montagna, dell’app Georesq e del suo funzionamento, ci hanno distribuito dei pieghevoli sulle condizioni meteo e sulla progettazione di una gita riducendo i rischi. Ora siamo qui in pullman a scrivere il diario (ore 19:20) e tra un po’ ci fermeremo per la pausa cena. Grazie per averci letto e seguito le nostre imprese quotidiane. Grazie ai gestori del rifugio Loris e Susi e a tutto lo staff con le loro specialità a cena, ma anche per averci accompagnato in jeep nei momenti di bisogno! Ringraziamo gli accompagnatori che hanno avuto tanta pazienza! Arrivederci al 2019, con nuove leve per l’AG!     

Costanza, Davide, Edoardo P.

 

I protagonisti

Angelica Pradella, Edoardo Pradella, Elisa Zanella, Angelo Quinto, Riccardo Granzotto, Filippo De Poi, Edoardo Cacciacarro, Claudia Liberali, Stefan Kartaljia, Ottavio Menotti, Camilla Vaghini, Enrico Marzella, Giuseppe Cesa, Francesco Cesa, Nora Grolig, Roberto Lasagna, Elisa Favalli, Costanza Glavich, Francesco Hannibal, Davide Zandonella, Giosuè Bulfoni, Giulia Fornasier, Riccardo Maria Moro 

Gli accompagnatori

Luigino Pase (AAG), Diego Della Giustina (AAG), Santina Celotto (AAG), Marco Zanin, Angelo Iacovino, Stefano Campeol