Club Alpino Italiano
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Gita di Fotografia

DOMENICA 28 MAGGIO 2017

Parco delle Cascate di Molina

Monti Lessini

foto gita
Partenzaore07:00
Dislivello salitam250
Dislivello discesam250
Tempo di percorrenzaore5
DifficoltàE
EquipaggiamentoNormale da escursionismo
CartografiaTabacco 059
TrasportoPullman
CapogitaGuido Ronchi
Aiuto capogitaMaurizio Sartoretto
Presentazione 09 maggio 2016 ore 21:00
Il Parco delle Cascate di Molina si estende su un'area di circa 80 mila metri quadrati lungo la Valle di Fumane, alla confluenza con il Vaio delle Scalucce e con il Vaio di Molina. Questi due torrenti superano, in breve tratto, una forte pendenza con numerose cascate che sono la principale attrazione dell'oasi naturalistica. Un sentiero attrezzato permette di visitare le più belle cascate e di cogliere nello stesso tempo scorci suggestivi di un paesaggio naturale fatto di prati e boschi, pendii, speroni rocciosi, alberi ed acque. Sono questi gli elementi essenziali di un fenomeno della natura che si offre nella sua semplicità e genuinità. Giunti all'entrata del Parco troveremo il vecchio mulino del 1718 restaurato; seguendo la segnaletica si giunge alla cascata del Prà de la Sacheta (Cascata Verde), un salto di circa venti metri. La cascata è resa ancora più spettacolare dalla cornice di verde che la circonda e dalle grotte che la affiancano da entrambi i lati. Proseguendo lungo il percorso, si attraversa una piacevole distesa di prati, si arriva al punto inferiore del Parco, a quota 395 metri sul livello del mare, alla Rosta, dove è presente una meravigliosa rappresentanza della flora della Lessinia.

Attraversato il ponte, si costeggia quindi il torrente fino a giungere ai piedi della cascata del Pozzo dell'Orso, chiamata così perché la tradizione paesana vuole che qui, due secoli fa, fosse ucciso l'ultimo plantigrado della zona. Si risale, per il sentiero a destra della cascata, la Valle delle Scalucce fino a un bivio: a destra si prosegue verso l'Orrido delle Scalucce, attraverso il bosco di Frate Marae. A sinistra una scala addossata alla roccia (Scala delle Vertigini) permette un'occhiata panoramica sulla zona inferiore del Parco, e una suggestiva veduta dall'alto della cascata e dell'Orrido del Pozzo dell'Orso, dove è chiaramente visibile l'azione del moto vorticoso del torrente che ha scavato un profondo covolo nella roccia. Proseguendo nella visita del Parco si risale la forra ai margini del Prà del Pozzo dell'Orso, prato che dà il nome alla cascata (del Tombolino) e si giunge alla confluenza della Val Casara, dove si può vedere l'ampia cascata del Prà dei Salgari (del Tombolo). Poco più in su scende compatta e violenta la cascata Spolverona (del Marmittone).

Poco più in là si apre il ventaglio della cascata del Prà dell'Orto: alla base, sulla destra, sgorga una deliziosa fontanina, mentre in alto sovrastano la Sengia da Ponto e la cascata della Quareta (cascata Nera). Risalendo il sentiero lungo il pendio chiamato strudene, si giunge all'uscita. Anche il ritorno a Molina non è privo di interesse: in alto il paese aggrappato al monte e sovrastato dal campanile di Breonio, lungo la valle, in ordine sparso, vari mulini coperti di vegetazione di fronte ad una quinta di pareti rocciose. Lungo la risalita meritano qualche attenzione i segni di una agricoltura una volta intensa, anche se non facile: le pietre di calcare, piantate nel terreno a fare da siepe e da confine, i muretti a secco, gli alberi da frutto più vari, che ancora resistono alla prepotente affermazione del ciliegio.

Foto di Maurizio Sartoretto.

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