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Gita di Escursionismo

DOMENICA 25 MAGGIO 2014

Anello del Monte Ciavac

Prealpi Carniche

foto gita
Partenzaore07:00
Dislivello salitam450
Dislivello discesam450
Tempo di percorrenzaore5
DifficoltàE
EquipaggiamentoNormale da escursionismo, binocolo
CartografiaTabacco 029
TrasportoMezzi propri
CapogitaGuerrino Malagola (ONC)
Aiuto capogitaSantina Celotto (ONC)
Presentazione 20 maggio 2014 ore 21:00
Escursione di grande interesse naturalistico per la botanica con le fioriture, per il birdwatching perché nell’area nidificano numerosi rapaci e geologico per gli eventi e i particolari fenomeni che interessano la zona.

Poco distante da Andreis, dove lasceremo le vetture, potremo vedere gli effetti di una delle spaccature delle crosta terrestre (la faglia periadriatica) molto profonda che, in direzione est, arriva fino a Caporetto nell’alta valle dell’Isonzo, definita dai geologi la Linea Barcis-Saro Stelo. Un’area le cui le enormi spinte tettoniche, tutt’ora presenti, provocano il sovrascorrimento delle falde rocciose, levigandole a tal punto da renderle liscie e lucide come uno specchio, come avremo modo di osservare durante l’escursione. Difatti l’area è uno dei geositi della Regione FVG.

All’inizio del percorso visiteremo l’area Avifaunistica del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane (dove sono ospitati diversi tipi di rapaci), poi andremo ad aggirare il Monte Ciavac (segnavia Cai n.975), dapprima risalendo il Torrente Ledròn con divertenti guadi fino a spostarci decisamente sulla sua sinistra idrografica. Poi salendo dentro un bosco, che sta ricoprendo le tracce di un’economia montana dei tempi passati,giungeremo in un’area con uno scenario sorprendente ed inimmaginabile, dove scorre il torrente Susaibes. I versanti risultano oggetto di una erosione accelerata, che a causa dell’elevato grado di frammentazione delle rocce e della continuità dei processi stessi, risultano privi di vegetazione arboreo-arbustiva. Sarà possibile vedere significativi affioramenti di dolomia scura bituminosa e alcune spiagge fossili “ripple marks”.

Foto: "Stratificazioni del Monte Ciavac" di Guerrino Malagola