Club Alpino Italiano
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La pecceta subalpina o bosco di abete rosso

Il Giardino s’inserisce in una splendida cornice paesaggistica caratterizzata, dal punto di vista vegetazionale forestale, dalla dominanza dell’abete rosso (Picea excelsa). Il bosco di abete rosso si forma, in genere, a un'altitudine di 1500-1700 metri, è favorito da clima freddo (temperatura media annua tra i 2°C e i 4°C) e abbondante disponibilità d'acqua.

L’abete rosso è una conifera che può raggiungere i 60 metri d’altezza. Il suo nome volgare si riferisce al colore rossastro della corteccia; il suo legno ha ottime proprietà di amplificazione del suono, e per questa ragione, è utilizzato nella costruzione delle tavole armoniche degli strumenti a corde.

Dalla distillazione della resina dell'abete rosso si ricava la trementina (acquaragia). La stessa resina si usa anche per produrre il nerofumo. Dalla corteccia si estraggono i tannini, usati per la concia delle pelli.


Larix Decidua

All'abete rosso si associa in misura secondaria il larice (Larix decidua), albero che raggiunge le altitudini più elevate in montagna (2300-2400 m). Il larice è l’unica conifera dei nostri climi a perdere gli aghi nella stagione autunnale. Nei mesi autunnali le chiome dei larici virano dal verde al giallo all’arancione fornendo ai visitatori delle dolomiti un contrasto unico con le pallide pareti dolomitiche. La perdita degli aghi consente alla specie di ridurre la traspirazione fogliare e quindi di contenere la perdita d’acqua. Il larice una specie particolarmente rustica, in grado di sopravvivere in stazioni povere e colonizzare quei terreni in cui altre specie arboree non riuscirebbero a sopravvivere. Quando i larici crescono su terreni in pendenza, è la parte basale del tronco presenta una curvatura obliqua. Ciò è dovuto al fatto che quando l’alberello è ancora giovane, non ancora ben ancorato al suolo, il terreno che tende a scivolare verso il basso, lo piega verso valle. In seguito, quando le sue radici riescono ad ancorarsi su zone più profonde e stabili, l’albero si erge diritto e superbo.

Il legno del larice è forte e resistente alla marcescenza, per questo fu utilizzato per la costruzione delle flotte della Serenissima di Venezia.

Alle conifere appena citate, si aggiungono alcune specie di latifoglie come i sorbi, tra cui il sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia) e il sorbo montano (Sorbus chamaemespilus), le betulle (Betula pendula e B. verrucosa) e l'acero di monte (Acer pseudoplatanus).


Sorbo degli uccellatori

Sorbo montano

In questo bosco di abete rosso e larice, che nel Giardino rappresenta la porzione lasciata all’evoluzione naturale, è possibile osservare soggetti arborei di tutte le età. Il sottobosco è costituito soprattutto da ericacee come i rododendri (Rhododendron hirsutum e R. ferrugineum) e i mirtilli (Vaccinum myrtillus, quello nero, e Vaccinum vitis-idaea, quello rosso). Fra gli arbusti sono frequenti anche il caprifoglio ceruleo (Lonicera coerulea) e la rosa alpina (Rosa pendulina), fra i cui rami spiccano i bei fiori della lianosa clematide alpina (Clematis alpina).


Vaccinum myrtillus

Vaccinum vitis-idaea

Nel sottobosco sono presenti numerosi esemplari dell’orchidea scarpetta di Venere (Cypripedium calceolus) e del giglio ricciolo di dama (Lilium martagon).


Orchidea scarpetta di Venere

Giglio ricciolo di dama

Piante erbacee tipiche sono le spigarole delle foreste (Melampyrum sylvaticum), la pirola (Pyrola media), l'anemone trifoliata (Anemone trifolia), l'epatica nobilis (Hepatica nobilis), l'aquilegia scura (Aquilegia atrata) e la fragolina di bosco (Fragaria vesca).


Spigarole delle foreste

Anemone trifolia

Epatica nobilis

Fragolina di bosco


Aquilegia scura